
Pavimenti d’autore
I marmi che hanno fatto la storia
Mettere i piedi
Diciamo marmo e pensiamo prima di tutto alla scultura e alle statue, protagoniste indiscusse della storia dell’arte. Poi ci vengono in mente gli arredamenti d‘interni, antichi e moderni. Ma ci dimentichiamo talvolta, camminando per le bellezze d’Italia, di dove — letteralmente — “mettiamo i piedi”. E sono spesso pavimenti in marmo di grande bellezza, sopravvissuti a secoli di storia e a intere generazioni.
A Venezia, per esempio
Che cosa avranno visto, e sentito, ad esempio, gli incredibili pavimenti che percorriamo, affascinati, nelle chiese veneziane di Santa Maria della Salute o del Redentore alla Giudecca? Geometria perfetta, giochi di luci e ombre, forme e colori che resistono nel tempo, in una perfezione semplice e raffinata allo stesso tempo. Marmi che assistono silenziosi alla vita, alla morte, agli avvenimenti storici, testimoni di anime e tempi che non ci sono più.
Ma anche Roma
Geometria e gioco cromatico rendono il pavimento in marmo del Pantheon uno straordinario capolavoro artistico. Cerchi e quadrati si inseguono in un disegno magico e fortemente simbolico, frutto di una profonda sapienza e di capacità artigianale. Al Pantheon il marmo presta la sua tavolozza di colori per creare un effetto che possiamo solo definire unico e ammaliante, nella sua elegante ricchezza.
Non solo chiese
Un tempo, chi poteva permettersi un palazzo o una villa signorile, chiedeva a un architetto di disegnare i pavimenti di ogni stanza, e per ognuna i motivi e le decorazioni erano diversi, adatti alla destinazione di ognuna di esse. Non solo l’aristocrazia, ma anche l’alto clero sceglieva la purezza e la bellezza del marmo, la pietra per eccellenza, che offriva non solo eleganza e raffinatezza, ma anche una dimostrazione concreta di uno status sociale. Qualcosa che, come possiamo vedere ancora oggi, sarebbe sopravvissuta anche dopo di loro, a memoria della loro ricchezza e potenza.